Buongiorno del 30/4

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Buongiorno del 30/4

Domani si celebra la festa dei lavoratori. Perché proprio questa data?

Una serie di importanti manifestazioni ebbe inizio proprio il 1° maggio 1867. Obiettivo: fissare la normale giornata lavorativa a otto ore nello stato dell’Illinois, quando quella di un operaio poteva arrivare fino a quattordici ore.

Seguirono molte altre manifestazioni, talvolta con risvolti drammatici, delle quali gli attuali diritti dei lavoratori sono un risultato. Ferie, indennità per malattia o infortunio, tutela della genitorialità: nulla di tutto ciò è stato ottenuto facilmente.

Complice la pandemia, la situazione per molti lavoratori in questo paese è oggi difficile. Pensiamo alle numerose partite IVA, duramente colpite dai frequenti periodi di lockdown; ai lavoratori dipendenti, che magari hanno perduto il loro impiego; ai giovani – e ai meno giovani – afflitti dall’insicurezza del precariato; a chi, costretto al lavoro sommerso, o “lavoro nero”, non è mai stato tutelato.

Dovremmo tutti, lavoratori e futuri lavoratori, ricordare quanto questa attività sia centrale nella nostra vita. Non è solo un mezzo di sostentamento: è una delle modalità fondamentali per costruire il nostro mondo e riconoscerci in esso. Sta a noi riflettere su che cosa il lavoro sia e su come vorremmo (o non vorremmo) che cambiasse.

Non è un caso che don Bosco abbia reso proprio il lavoro, in quanto strumento di responsabilizzazione e di autoformazione, uno dei pilastri della sua proposta educativa. Una via, in altre parole, per creare persone integre e complete. Buoni cittadini, ma, soprattutto, cittadini felici.

Difendiamo questo lavoro.

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