Leggendo o ascoltando una storia mi capita spesso di trovare un personaggio preferito in cui identificarsi o per cui parteggiare, e questo avviene a causa del suo aspetto, del suo carattere, o per le parole che dice e per i pensieri che formula.
Tra i miei personaggi preferiti nella Bibbia c’è sicuramente Giovanni Battista e quello che mi ha sempre colpito è il suo essere “segno”.
E il segno “è ciò che dà a pensare” (P. Ricoeur). È un rimando. È il tentativo di spostare l’attenzione da sé ad altro.
Forse è proprio in questa dimensione che si manifesta come profeta, come qualcuno cioè che è capace di parlare prima degli altri ma soprattutto è capace di parlare davanti, senza nascondimenti o finzioni.
E allora penso a tante persone che, come Giovanni Battista, indicano con la vita la Luce.
Penso a quanti non avanzano pretese pur di farci avanzare nel cammino di umanità e di fede.
Penso a chi indica orizzonti, utopie, significati con la verità della propria vita e non certo da una comoda bacheca di fb.
Penso a chi è capace meravigliosamente di indicare e aprire strade a dispetto di deserti e notti. A chi non si arresta davanti ai potenti e alle diplomazie di turno e resta leggero, vivo, divenendo punto di domanda in un tempo che ricerca solo risposte immediate e grossolane.
Abbiamo bisogno di profeti. Ne abbiamo bisogno come l’acqua e il sole.
E allora buona giornata da profeti!