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Escursioni

Ostello Col di Nava

Escursioni brevi

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Primo percorso

Breve passeggiata (mezz’ora circa), tutta in piano con arrivo in un prato.

Secondo percorso

Passeggiata su strada asfaltata che costeggia un piccolo ruscello fino a Col di Nava (Forte Centrale, parco giochi, alcuni negozietti per l’acquisto di “ricordini”). Il ritorno può essere effettuato anche sulla provinciale, compiendo così un anello. Il Forte Centrale è visitabile. Percorrenza 1 ora circa.

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Terzo percorso

Gita a S. Bernardo d’Arno. Dopo un’ora scarsa di cammino si arriva in una zona con un grande prato e area pic-nic ideale per il pranzo al sacco o per grigliate. il luogo è raggiungibile anche in auto. Da qui è possibile proseguire su un sentiero costeggiando il crinale della collina e arrivare al Forte Richermo (torrione di avvistamento, chiuso), scendendo il sentiero si apre in una strada sterrata e da qui si raggiunge il Forte Centrale. Gita semplice ma di soddisfazione; ideale per trascorrere una giornata nei boschi. Tempo totale di cammino 3 ore circa.

Quarto percorso

Prima parte del percorso in concomitanza con la gita precedente. Si trascura la deviazione a destra per il Colle di S. Bernardo e si prosegue dritti per arrivare sulla sommità del Monte Ariolo. Gita semplice, ore di cammino 1 e mezza. Attenzione: non c’è acqua.

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Quinto percorso

Primo tratto di strada asfaltata, all’altezza del km 2 si devia sulla destra in un largo sentiero pianeggiante in mezzo agli alberi che conduce all’altro torrione di avvistamento, chiuso (Forte Pozzanghi). Di qui si discende sul Col di Nava, per una gita piacevole, a parte il primo tratto di asfalto in salita, in mezzo a prati e boschi. Tempo di percorrenza 1 ora e mezza circa.

Sesto percorso

Si prosegue sulla strada asfaltata dell’itinerario precedente (eventualmente questo primo tratto di alcuni km si può fare con i mezzi). Sulla destra si individua la deviazione su strada sterrata per il piccolo Santuario della “Madonna dei Cancelli”. Lungo il percorso facendo una piccola deviazione si può visitare il Forte Montescio (di proprietà privata, quindi chiuso). Il luogo del Santuario è attrezzato per poter cusinare; è possibile raggiungerlo anche in macchina. Altra gita ideale per occupare la giornata intera, tempo di cammino effettivo, dalla deviazione in sterrato, 1 ora circa.

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Primo itinerario

Monte Frontè (m. 2153)- Monte Saccarello (m.2200). E’ un itinerario piacevole, che si svolge in ambiente molto aperto. Seguendo l’Alta Via dei Monti Liguri, si sale per prati al monte Frontè, quidi si percorre il panoramicissimo crinale che collega il Frontè al Saccarello. Da Nava in 15 minuti circa di macchina si raggiunge S. Bernardo di Mendatica. Da qui si prosegue per strada, che diventa presto sterrata, in direzione Triora verso il Colle del Garezzo. Dopo circa 3 km. si lasciano i mezzi nei pressi delle Case Penna (m.1515). Piegando a destra per prati e boschetti, si segue il sentiero dell’Alta Via che conduce in circa un’ ora e mezza, prima sul Passo e quindi sul Monte Frontè, dove si può godere una vista unica sulle sottostanti cittadine di Albenga e Imperia. Da qui si discende verso colla Garlenda e si segue l’ampia mulattiera che si tiene sul lato nord dello spartiacque. Costeggiando il Rif. S.Remo in meno di mezz’ora si raggiunge la grande statua del Cristo Redentore (m. 2166), si prosegue lungo una strada sterrata e quindi, per sentiero, si raggiunge l’ampia sommità del monte Saccarello. Per il ritorno si può optare per la discesa diretta verso il sottostante paese di Monesi.

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Secondo itinerario

Cima Mongioie (m.2630) Itinerario classico e frequentato. La salita è piuttosto lunga e continua. Tempo di ascesa previsto circa 4 ore. Da Nava in circa 20 minuti si raggiunge in macchina l’abitato di Viozene. Qui in prossimità della chiesa, in direzione nord, parte la strada asfaltata che presso le ultime case diventa mulattiera. Girando quindi a sinistra si devia sul sentiero che in mezz’ora circa conduce nei pressi del rifugio Mongioie (loc. Pian Rosso m.1550). Lasciata sulla sinistra la deviazione per il rifugio si prosegue verso nord-est, su sentiero evidente che, con alcune ripide svolte su costoni erbosi, conduce verso il Pian dell’Olio (m.2089). Percorso il pianoro erboso il sentiero piega a destra portandosi sul lato opposto del valloncello e, superata una strozzatura, si sbuca nell’ampia insenatura del “Bocchin d’Aseo”. Dal valico la salita procede verso sinistra sul versante est del Mongioie per erba e detriti. Si sale con varie svolte fino a sbucare sulla cresta sommatale rocciosa.Seguendola sempre verso sinistra si raggiunge senza grosse difficoltà la croce di vetta. Dal rifugio alla vetta occorrono circa 3 ore. Per il rientro si può completare il giro scendendo dalla parte opposta per la “gola delle scaglie”, sconsigliata per la salita per via del terreno molto friabile.

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Terzo itinerario

Punta Marguareis (m.2651) Percorso vario e interessante, in una zona ricca di fenomeni carsici. Il Marguareis è la vetta più alte delle Alpi Liguri; il percorso può essere diviso in due tappe pernottando al rifugio di nuova costruzione Don Barbera. In macchina, rispetto all’itinerario precedente, si prosegue per altri 10 minuti e si incontra la deviazione per l’abitato di Carnino Sup. (m. 1397). Lasciata la macchina, si prende un sentiero verso ovest; attraversato un ruscello ci si inoltra nell’aspro vallone di Carnino, sovrastato dai massicci contrafforti della cima Pian Ballaur. Lasciata a destra la diramazione per il passo delle Mastrelle, si continua con la mulattiera che si inoltra nella Gola della Chiusetta, superata la quale si entra, dopo un’ora circa di cammino, in un pianoro dove è presente il rudere di un vecchio rifugio affiancato da nuove costruzioni. Passando accanto alle nuove costruzioni si sale sul lato sinistro idrografico del vallone , fino a raggiungere dopo un’altra ora di cammino il nuovo rifugio Don Barbera (m. 2070) collocato in prossimità della “Colla dei Signori” , proprio sotto la strada militare che collega Monesi con Limone P. Alle spalle del rifugio si diparte una traccia di sentiero (ometti e segnavia rossi) che attraverso rocce carsiche si dirige in direzione nord-ovest verso un’evidente insellatura che si apre sulla cresta sud del Marguareis. Raggiunto il colletto (m. 2358), si piega a sinistra e si prosegue lungo la cresta per facili rocce. Facendo un po’ di attenzione in alcuni passaggi si raggiunge la vetta rocciosa dove è posta una grande croce metallica.

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